Le Porte senza Porta
Psicomotricità
“L’ordine gestisce il caos, il vuoto o la suprema abbondanza, fino a farne un terreno posseduto o una patria. Perché solo se abbiamo un mondo possiamo mettere radice nella terra e nella comunità e generare fede. Il mondo non si fonda una volta e per sempre è il risultato di uno sforzo continuo e permanente, rinnovato senza sosta. Perché a causa dell’entropia, qualsiasi ordine tende al disordine, ogni cosmo scivola impercettibilmente verso la sua dissoluzione nell’uniformità e nell’amorfo.Quando il nostro mondo non serve più, quando perde di potere significativo, è necessario buttarlo via e inventarne un altro”
G. SCHEINES, "Giochi innocente, giochi terribili "
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La Scoperta del Chaos
Un laboratorio per bambini dai 6 ai 12 anni, dove attraverso l'espressione il movimento libero si possono aiutare i bambini a conoscersi meglio, scoprire le proprie capacità e affrontare le paure, tutto questo attraverso il gioco. Verrà utilizzato il materiale riciclato come scatoloni, trappi e giornali il quale può essere rotto, modificato e ricreato a piacere.
Il laboratorio ha la durata di 2 ore, con l'idea di sviluppare un progetto con più sedute, dipendendo dall'età del gruppo o della classe si possono fare dai 4 ai 10 incontri. Consigliato per classi della scuola primaria e secondario o per gruppi che si incontrano frequentemente.
Il laboratorio è progettato per favorire lo sviluppo del gruppo e aiutare ogni partecipante a trovare il proprio posto attraverso il gioco. Strutturato in tre fasi, inizia con un’osservazione attenta, prosegue con attività psicomotoria e si conclude con una discussione collettiva per valutare le dinamiche e individuare le aree di cambiamento.
Psicomotricità Relazionale
Laboratorio per i bambini dai 2 ai 7 anni, dove vengono seguiti i principi della pratica psicomotoria di Bernard Aucouturier.
La seduta ha la durata di 60/90 minuti sviluppato in un progetto dalle 6 alle 10 sedute. Dove al termine del percorso verrà consegnato un report educativo. I bambini avranno la possibilità di scoprirsi attraverso il gioco senza la pressione del tempo o del dovere. Sarà uno spazio di esplorazioni con l'obbiettivo di aiutare i bambini a vedere una parte di loro che ancora non conoscono.
La seduta inizia con il saluto, che avviene in cerchio e durante il quale i bambini possono esprimere liberamente i loro sentimenti. Segue uno "spazio motorio e simbolico", in cui i bambini possono identificarsi con sé stessi e con il resto del gruppo. Alla fine, il gruppo si riunisce in cerchio per disegnare o raccontare una storia, esprimendo così i loro sentimenti in modo calmo e spontaneo, qualora ne sentano il bisogno.
Fondamenti
La Pratica Psicomotoria offre la possibilità all'educatore di condurre il bambino ad essere il personaggio chiave nel suo rapporto pieno con il mondo esterno aiutandolo a sviluppare questa maturazione tramite una strategia pedagogica educativa coerente con la sua evoluzione psicobiologica ed alla sua comprensione del suo desiderio e piacere di comunicare, creare, operare. Il gioco è il mezzo più immediato con cui il bambino comunica di sé, delle proprie esperienze incarnate e dei suoi mezzi a livelli di simbolizzazione, tramite i quali accede alla mentalizzazione dell’esperienza. Originalità e unicità sono i caratteri che contraddistinguono la persona bambino. Egli è portatore di una storia di relazione particolare, che forma un bagaglio originario di immagini inconsce e di engrammi d’interazione, costituenti di quella storia unica. Attraverso il gioco, dunque, il bambino ha la possibilità di parlare di sé, delle proprie emozioni; perciò, è necessario che il bambino si trovi nella libertà di agire in un contesto di contenimento e rassicurazione.
Il bambino investe sul materiale, lo trasforma, agisce per cercare rassicurazione, accompagnato da un operatore che assume anche la funzione di partner simbolico. Attraverso la via del corpo, dunque, il bambino narra del proprio mondo interno, del proprio vissuto rispetto le figure genitoriali, rispetto all’assenza dell’oggetto primario; ci parla della sua angoscia di perdita, dei suoi mezzi di rassicurazione mettendo in scena tutto ciò che c’è dentro di sé
Obbiettivi:
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Sperimentazione creativa del corpo.
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Favorire un uso consapevole, finalizzato e creativo dello spazio e degli oggetti.
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Espressione ed esplorazione del contenuto emotivo attraverso il vissuto corporeo e la condivisione.
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Stimolare la relazione con l'altro al fine di ampliare la conoscenza dell'altro e le capacità collaborative.
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Promuovere l'appartenenza al gruppo e l'autostima.
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Accoglienza del singolo nel gruppo – Senso di coesione, appartenenza:
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Raggiungere una migliore conoscenza del corpo E di sé
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Esplorazione delle emozioni e manifestazione nel gruppo
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Rapportarsi al reale
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Sviluppare nel gruppo rapporti improntati sull’accettazione ed il rispetto reciproco